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Infermieri in Inghilterra

NHS in crisi, politici Uk puntano sugli infermieri

di Sara Daglio

Nuove elezioni in UK: i leader politici parlano di infermieri e di come favorirne l’immigrazione dopo Brexit. E intanto l’NMC propone di diminuire i punteggi del test di inglese da B a C+, sulla traccia di quanto avvenuto l’anno scorso con la riduzione del punteggio dello “scritto” dell’IELTS. La proposta verrà discussa il prossimo mercoledì, 27 novembre 2019.

UK: leader politici parlano di infermieri e come favorirne l'immigrazione dopo Brexit

Come è noto per ottenere il pin di registrazione all’albo professionale degli infermieri in Regno Unito è necessario superare un esame che certifichi il livello di Inglese del candidato.

Negli anni i requisiti richiesti dall’NMC – il Nursing and Midwifery Council - sono cambiati. Fino al 2016 non c’era nessun requisito minimo di conoscenza di lingua, questa favorevole condizione ha agevolato la grandissima ondata migratoria di infermieri che dall’Italia e dall’Europa si sono trasferiti in cerca di un posto indeterminato all’interno degli ospedali inglese.

Le motivazioni che hanno spinto migliaia di infermieri italiani a trovare fortuna in Regno Unito sono ormai ben conosciute: una retribuzione mediamente più alta rispetto a quella italiana, i contratti a tempo indeterminato assicurato, la possibilità di lavorare come “agency” – libero professionista – oltre le ore di contratto con il pubblico, il cambio favorevole e in generale una maggiore indipendenza professionale, oltre alle numerose possibilità di crescita e specializzazione (dall’endoscopia alla traumatologia, dall’emergenza alla cronicità).

Dall’introduzione dell’esame di inglese obbligatorio l’emigrazione italiana in UK è scesa, complice la situazione di apparente incertezza legata a Brexit. Per quanto riguarda Brexit, infatti, seppur non ci siano ancora informazioni confermate, l’impressione è che l’emigrazione infermieristica verrà agevolata il più possibile.

A dicembre si svolgeranno le nuove elezioni e nella campagna elettorale di pressoché tutti partiti si parla di NHS, infermieri e medici: come reclutarli, come garantirne l’immigrazione, come trattenerli nel Paese. Questo perché? Perché al momento la carenza di personale medico e infermieristico in UK è incredibilmente alta.

L’ attuale governo di Boris Johnson ha dichiarato, attraverso il Ministro degli interni Priti Patel, che nella loro ottica l’immigrazione verrà favorita per gli emigrati con skills indispensabili come gli infermieri appunto; il Partito Conservatore, oggi in minoranza, promette un permesso di soggiorno “fast-track” per favorire i lavoratori stranieri che lavoreranno per l’NHS; il partito labourista domenica scorsa ha dichiarato mancano 40.000 infermieri nell’NHS, in parte perché molti europei sono tornati a casa. Mancano medici. Non possiamo resistere isolati.

Queste certo sono promesse elettorali, per capire esattamente quali saranno le nuove direttive immigratorie bisognerà aspettare Brexit (che prima o poi arriverà per davvero!) oppure trasferirsi in UK prima di Brexit.

Infatti, grazie al “pre-settlement state”, documento facile da ottenere in poche ore e online, gli Italiani residenti in UK possono richiedere di rimanere in UK per i prossimi cinque anni senza alcun costo e senza incertezze sul proprio status di permanenza. Passati i cinque anni potranno candidarsi all’ottenimento della cittadinanza.

Tornando all’esame di inglese e alla cronica mancanza di infermieri, l’NMC ha proposto questa settimana di ridurre il punteggio richiesto nella parte scritta dell’OET (Occupational English Test) da B a C+, sulla traccia di quanto avvenuto l’anno scorso con la riduzione del punteggio dello “scritto” dell’IELTS. La proposta inoltre favorirebbe il rientro nel registro di tutti quelli che già precedentemente erano iscritti senza ulteriori prove di conoscenza di lingua. La proposta verrà discussa il prossimo mercoledì 27 novembre 2019.

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