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Maxi concorso Azienda Zero, Rsa tremano per fuga infermieri

di Redazione

Al concorso pubblico per la copertura di 439 posti a tempo pieno ed indeterminato, indetto dalla regione Veneto per varie aziende sanitarie attraverso Azienda Zero di Padova, si sono iscritti 2549 infermieri. Si tratta di un bando che andrà a coprire soltanto il 10% del fabbisogno di professionisti della Regione, dove la carenza come altrove è cronica, denuncia la Cgil. Gli assunti saranno distribuiti tra otto aziende ulss, due aziende ospedaliere universitarie e l'Istituto Oncologico Veneto.

Oltre 2500 candidati al concorso, Rsa venete rischiano esodo infermieri

Si stima che circa 1500 dei candidati, che hanno inoltrato la domanda entro la scadenza del bando fissata allo scorso 11 gennaio, siano infermieri già occupati all'interno delle strutture residenziali per anziani (Rsa) che, in fuga dalle case di riposo dove avevano trovato una prima temporanea occupazione, sperano di essere assunti in ospedale per seguire le proprie aspirazioni professionali.

Le strutture per anziani temono ora di svuotarsi, restando senza personale. Si tratta di un esodo di infermieri, un'emorragia che presumibilmente si ripeterà nei prossimi mesi quando sarà indetto il concorso per operatori socio sanitari. Si profila anche per loro una fuga massiva dai letti degli anziani.

È un numero importante che ci fa ben sperare, ha dichiarato l'Assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, soddisfatta per la grande partecipazione al concorso. Sappiamo tuttavia che dobbiamo avere l'attenzione di non spogliare il territorio ossia di non privare le strutture socio sanitarie - che si occupano di anziani, disabili e salute mentale – delle persone lì impiegate, ha sottolineato.

Nonostante le rassicurazioni della Regione, alle Rsa tremano i polsi ogni volta che Azienda Zero fa un concorso, spiega Roberto Volpe, Presidente delle Rsa del Veneto, secondo il quale non è una sorpresa che si verifichi questa grande fuga. Sono infermieri rubati alle Rsa.

Il futuro degli infermieri nelle strutture per anziani passa necessariamente attraverso infermieri stranieri reclutandoli da altri paesi, sottolinea amaramente Volpe. Certamente il livello di professionalità richiesto nelle Rsa è assolvibile da questi infermieri.

In due anni in Regione ne sono arrivati già 600, provenienti da est Europa, Brasile, Argentina e India, reclutati attraverso costose agenzie e contratti precari. Abbiamo tuttavia bisogno di essere aiutati - ha ribadito Volpe - ci sentiamo lasciati soli.

Si innesca pertanto nelle case di riposo un'altra profonda crisi, oltre al salasso delle rette e alla penuria di offerta. Se il problema non entrerà seriamente nell'agenda politica e non saranno attuati piani di intervento mirati per salvare le case di riposo, si resta in attesa del colpo di grazia. La situazione potrebbe arrivare ad un drammatico punto di non ritorno.

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