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Rinnovo Ccnl Sanità, SHC: agli Oss una mancia

di Redazione Roma

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Per Human Caring Sanità si poteva sottoscrivere un migliore contratto collettivo nazionale di lavoro. Il sindacato, in particolare, prevede che si verranno a creare disuguaglianze e contrapposizioni all’interno della stessa professione. E, a questo proposito, ha indetto uno sciopero nazionale il prossimo 28 giugno. Minghetti (segreteria nazionale): Nell’ipotesi di contratto l’Oss resta fanalino di coda.

Nuovo Ccnl Sanità non convince gli Oss: sciopero SHC il 28 giugno

La scorsa settimana è giunta la (tanto attesa) firma del contratto del comparto Sanità 2019/2021. Accolta con particolare favore dai sindacati: dal Nursing Up presieduto da Antonio De Palma (per la prima volta siamo di fronte a un contratto in cui gli stipendi mensili degli infermieri e delle altre professioni sanitarie sono superiori rispetto alla media) a Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, che hanno parlato di un riconoscimento del valore e dell’impegno sul fronte del salario e dei diritti, ma anche di un punto di partenza per un rilancio tangibile del Servizio sanitario.

Posizioni di giubilo che non vengono sposate da Angelo Minghetti (segreteria nazionale sindacato SHC Oss), che solo pochi giorni fa aveva espresso la propria perplessità sull’introduzione di nuove figure professionali (in Regione Veneto viene chiamato Super Oss, in Regione Lombardia nascerà un operatore socio sanitario che sostituirà l’infermiere con 300 ore di formazione) e, in parallelo, la convinzione che non ci saranno nuove assunzioni né si andrà a colmare l’atavica carenza di organico.

Adesso, però, il focus è la firma dell’ipotesi di contratto di lavoro sanità 2019/2021 e Minghetti non vuole sentire parlare di vittoria per gli Oss. Di più. Afferma che i sindacati hanno dato il contentino, con una mancetta e comunica – come sindacato Human Caring Sanità – uno sciopero nazionale martedì 28 giugno contro la disuguaglianza e la contrapposizione che si verrà a creare nella stessa professione.

Contrasti interni alla categoria

Il sindacato SHC, pur non volendo entrare nel merito (lo faremo quando inizierà la contrattazione regionale e aziendale), ritiene si tratti di un contratto per annullare la figura dell’Oss, che crea contrapposizione degli Oss all’interno della categoria. Portando, di conseguenza, ad interessi economici differenti – al pari, anche, degli obiettivi – e annullando l’unione e la capacità contrattuale nelle varie strutture aziendali. Sarebbe importante approfondire con quale metodo sarà determinato l’avanzamento nell’area assistenti, e quanti saranno lasciati nell’area operatori. Inoltre non vengono richiamate nel contratto che competenze andranno a svolgere, forse quello del Super Oss.

E ancora: Questo contratto favorirebbe una bassa percentuale di Oss, all’incirca un 20% accederebbe all’area assistenti. Sarebbe una grande vittoria se fosse riconosciuto a tutti poiché la categoria è unica, ma soprattutto, questo passaggio sia senza vincoli.

Infine: Gli arretrati saranno distribuiti molto più avanti con aumenti tabellari molto bassi, con un’erogazione una tantum e non sarà adeguata all’inflazione galoppante.

L’Oss deve crescere in progettualità

Da parte sua, Minghetti non comprende l’entusiasmo che provano i sindacati, poiché hanno dato molto alla figura degli infermieri e poco alle altre professioni. Ritenendo, altresì, che la categoria Oss è divorata da un’enorme inflazione e perciò non festeggiamo questa ipotesi contrattuale. Ci rincresce che la stessa categoria non ha permesso a SHC Oss di essere rappresentativa come indica l’Aran per far sedere al tavolo un operatore socio sanitario.

Da qui, un monito già espresso: L’Oss deve iniziare a crescere in progettualità, idee nuove, ma soprattutto trovare il coraggio di mettersi in gioco. In questo contratto sia l’Oss sia le altre figure sono rimaste fanalini di coda e non sono mai considerate parti integranti del sistema salute, precisa Minghetti, secondo il quale sarebbe altrettanto rilevante avere un contratto unico che riconosca in egual modo gli Oss che lavorano nel pubblico e quelli che lavorano nel privato in quanto la categoria è unica. E chiosa: In qualità di sindacato SHC dove siamo presenti come Rsu faremo di tutto per ridurre la disuguaglianza. Ma sarà dura.

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Giornalista

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