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ginecologia

Datazione della gravidanza

di Sara Visconti

L’epoca gestazionale è la durata della gravidanza calcolata a partire dal primo giorno dell’ultima mestruazione. Il calcolo dell’epoca gestazionale deve essere computato in settimane, ovvero settimane di amenorrea.

Il regolo ostetrico

L’epoca concezionale è la durata della gravidanza calcolata a partire dal giorno della fecondazione. L’epoca del concepimento è documentabile nelle gravide che, per ragioni d’infertilità o sterilità, si sono sottoposte al monitoraggio ecografico del follicolo e/o ai dosaggi ormonali in corso di concepimento indotto o assistito.

Lo strumento di calcolo è il regolo ostetrico, che è costituito da due cerchi concentrici:

  • Su quello più grande (esterno) è segnato il calendario di un anno, suddiviso in giorni, settimane e mesi
  • Su quello più piccolo (interno), invece, sono indicate 42 settimane, limite massimo in cui mediamente si completa una gravidanza normale

Dal centro del disco più piccolo partono dei raggi che coincidono con date particolari del periodo gravidico e indicano:

  • Il giorno dell’ultima mestruazione (U.M.)
  • Concepimento (2 settimane dopo il I giorno dell’U.M.)
  • Mestruazione mancata (4 settimane dopo il I giorno dell’U.M.)
  • Data presunta del parto (40 settimane dopo il I giorno dell’U.M.)

Il regolo può essere anche arricchito da altre informazioni, come ad esempio gli esami e/o ecografie da eseguire in gravidanza in base all’epoca gestazionale, l’epoca di percezione dei primi movimenti fetali attivi, limiti del parto post-termine e pre-termine, alcuni parametri biometrici ecografici e peso fetale stimato.

Durata gravidanza a partire da I giorno U.M. (epoca gestazionale) 280 giorni 40 settimane 10 mesi lunari
Durata gravidanza a partire dal giorno della fecondazione (epoca concezionale) 266 giorni 38 settimane 9,5 mesi lunari

Il regolo funziona facendo ruotare il disco interno rispetto a quello esterno, facendo coincidere la scritta “I giorno dell’U.M.” con la data riferita dalla paziente sul calendario.

La datazione della gravidanza rappresenta il punto di riferimento per tutte le indagini relative all’accrescimento fetale e per stabilire l’epoca presunta del parto; riveste, inoltre, aspetti di carattere medico legale, per esempio per l’interruzione volontaria di gravidanza o per gli adempimenti di polizia mortuaria.

Data presunta del parto

Per ricavare l’epoca presunta del parto (E.P.P) si può utilizzare, oltre al regolo ostetrico, la regola di Naegele:

U.M. – 3 MESI + 7 GIORNI = E.P.P (rispetto ad un ciclo normale di 28 giorni)

Statisticamente solo il 5% circa delle gestanti partorisce allo scadere della E.P.P, dunque, non conoscendo nella maggior parte dei casi l’epoca del concepimento, per non creare inutili apprensioni, è bene spiegare alle donne che il parto potrebbe aver luogo anche 8-10 giorni prima o dopo tale data.

È utile ricordare che ci sono molti casi in cui risulta difficile stabilire il primo giorno dell’ultima mestruazione e quindi l’amenorrea risulta dubbia. Tali circostanze possono essere:

  • La donna non ricorda precisamente la data dell’U.M.
  • La donna riferisce volontariamente una data errata per celare circostanze particolari, per motivi assicurativi, per motivi psicologici
  • La gravida ha un andamento irregolare dei cicli mestruali
  • La paziente ha perdite ematiche che intervengono quando si è già stabilita la gravidanza, specialmente se si verificano alla scadenza mestruale
  • La fecondazione può essersi verificata nel corso di un’amenorrea da allattamento

Nei casi sopra elencati ci si avvale di altri elementi utili per calcolare la giusta epoca presunta del parto:

  • Epoca di comparsa dei primi movimenti fetali
  • Altezza del fondo uterino
  • Valutazione dei parametri biometrici embrio-fetali mediante ecografia
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