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Emilia-Romagna

80 euro in più al mese per operatori emergenza-urgenza

di Redazione

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Un'indennità mensile di 80 di euro per gli operatori dell'emergenza-urgenza. Un atto della giunta Bonaccini dà seguito all'accordo con le sigle di categoria di Cgil, Cisl e Uil, Nursind e Nursing Up che ha stabilito come ripartire gli oltre sei milioni di euro di fondi statali riconosciuti all'Emilia-Romagna per l'assegnazione dell'indennità al personale non medico.

Aumento di 80 euro per 4mila addetti, con arretrati da inizio 2022

Si tratta, come spiega la Regione, di dipendenti impiegati nei servizi di Pronto soccorso e Pronto soccorso specialistico, nella centrale operativa e 118 e nei servizi di primo intervento: un riconoscimento del disagio legato alle condizioni di lavoro a cui è sottoposto il personale che opera in queste aree sanitarie.

Complessivamente ne beneficeranno circa 4.000 professionisti: funzionari, infermieri, assistenti, amministrativi, tecnici, operatori socio sanitari e altri operatori non medici. Rimangono temporaneamente esclusi medici e dirigenti, per i quali l'indennità sarà erogata dopo il rinnovo del contratto collettivo.

È un impegno che abbiamo mantenuto quello dell'aumento in busta paga a favore di chi lavora nel sistema dell'emergenza-urgenza, ottenuto attraverso l'accordo con i sindacati, commenta Raffaele Donini, assessore regionale alle Politiche per la salute. Un impegno che ci consente di integrare la busta paga di circa 4.000 dipendenti del servizio sanitario regionale, che hanno avuto un ruolo decisivo per superare gli anni durissimi della pandemia e che ogni giorno sono in prima linea nell'affrontare le emergenze e le urgenze. Questa indennità, al di là della mera integrazione economica, vuole anche essere il riconoscimento del loro quotidiano impegno, spesso prestato in condizioni davvero complesse.

L'indennità, chiarisce ancora la Regione, sarà riconosciuta a partire dall'1 gennaio 2022, per cui i dipendenti avranno diritto alla quota accessoria dello stipendio e anche agli arretrati, in ragione dell'effettiva presenza in servizio; non si tratta di un riconoscimento una tantum bensì strutturale, e pertanto garantito ogni mese anche in futuro.

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