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Loredana Sasso professore ordinario, è la quarta in Italia

di Leila Ben Salah

Dal primo maggio Loredana Sasso sarà il quarto professore ordinario MED 45 in Italia. La sua nomina segue quelle di Maria Grazia De Marinis, prima ordinaria italiana, Luisa Saiani e Rosaria Alvaro.

Riconoscimento che segue il Fellow all'American Academy of Nursing

A decidere per la nomina di Loredana Sasso come professore ordinario MED 45 è stato il senato accademico dell’Università di Genova, dove la Sasso è professore associato.

Il riconoscimento arriva dopo l’onorificenza internazionale di Fellow all’American Academy of Nursing, ricevuta a ottobre 2016. L'anno scorso invece Gennaro Rocco, direttore del Centro di eccellenza per la cultura e la ricerca infermieristica, è stato scelto tra i 173 nuovi membri dell’American Academy of Nursing.

Cosa rappresenta questa nomina?

In questo momento della mia vita professionale direi la conclusione di un percorso e l’inizio forse di altre possibilità.

Secondo lei va in qualche modo ripensata la formazione alla professione in università?

I ripensamenti migliorativi sono sempre fattibili. La formazione dentro l’università sta facendo passi in avanti per tutta l’infermieristica italiana. I miglioramenti sono possibili nell’ambito dell’acquisizione di competenze più significative ad esempio negli ambienti in ambito clinico.

A che punto è lo sviluppo della docenza infermieristica nel panorama italiano?

Ci sono alcune università, come la mia, che hanno fatto sì che l’Infermieristica trovasse un proprio sviluppo e altre dove addirittura non ci sono ricercatori, professori associati, né tantomeno professori ordinari. In tutta Italia siamo in quattro.

Ne servirebbero di più secondo lei di professori ordinari?

Senza dubbio, certo.

La Saiani in una nostra intervista auspicava almeno due o tre professori strutturati nella disciplina infermieristica in ogni facoltà, è fattibile secondo lei?

Lo condivido. Diciamo che dove ci sono corsi di laurea in Infermieristica dovrebbe esserci il professore che coltiva questa disciplina, che la studia, che fa ricerca e quindi la promuove. Senza dubbio almeno negli atenei maggiori dove c’è un maggior numero di studenti, dove ci sono le lauree magistrali, i dottorati di ricerca dovrebbe essere la culla dell’Infermieristica. Perciò è auspicabile.

Siamo ancora lontani?

Siamo molto lontani. D’altra parte se guardiamo a livello internazionale e in Europa ovunque ci sono infermieri che sono professori in Infermieristica. La storia è ancora molto lontana dall’essere compiuta in Italia. Diciamo che siamo solo agli inizi.

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