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Management

La valutazione del personale in un poliambulatorio sanitario

di Redazione

Il processo di valutazione in un poliambulatorio accreditato è obbligatorio, in quanto è uno dei requisiti richiesti negli allegati delle D.G.R. (Delibere Giunta Regionale), quindi da soddisfare per ottenere e mantenere un accreditamento istituzionale. La valutazione delle risorse umane è un tema molto importante per le strutture sanitarie, poiché permette di agire sul patrimonio fondamentale per lo sviluppo ed il miglioramento delle aziende, vale a dire le persone.

Modalità e strumenti per valutare il personale di un poliambulatorio

Prima di arrivare alla valutazione finale tra il professionista e il Coordinatore ci sono momenti di briefing individuali

Anche in un poliambulatorio privato accreditato istituzionalmente - che deve quindi rispondere a determinati requisiti - è fondamentale e corretto che il personale venga valutato, sia esso libero professionista o dipendente dell’azienda.

Il Coordinatore delle Professioni Sanitarie è il responsabile del processo di valutazione del personale, inclusi i neoprofessionisti o i neoassunti. Con neoprofessionisti sono indicati coloro che collaborano con la struttura in regime di libera professione, con neoassunti vengono indicati i dipendenti dell’azienda.

Il processo di valutazione in un poliambulatorio accreditato è obbligatorio, in quanto è uno dei requisiti richiesti negli allegati delle D.G.R. (Delibere Giunta Regionale), quindi da soddisfare per ottenere e mantenere un accreditamento istituzionale. La valutazione delle risorse umane è un tema molto importante per le strutture sanitarie, poiché permette di agire sul patrimonio fondamentale per lo sviluppo ed il miglioramento delle aziende, vale a dire le persone.

La valutazione, che viene annualmente eseguita dal Coordinatore del poliambulatorio solitamente a dicembre, prende in considerazione l’anno in corso, esaminando vari item e confrontando se il personale ha raggiunto o meno taluni obiettivi prefissati, magari stabiliti nel corso dei mesi con il Coordinatore.

Prima di arrivare alla valutazione finale, infatti, tra il professionista e il Coordinatore ci sono momenti di briefing individuali in cui si riprendono gli obiettivi, il Coordinatore fa alcune considerazioni sull’operato del professionista ed eventualmente rileva aspetti da migliorare, anche riguardanti l’organizzazione, in modo che ad essere valutato non sia solo il professionista in questione ma anche l’organizzazione stessa, formata da Coordinatore delle Professioni Sanitarie, Titolare e Direttore Sanitario.

La valutazione per questo non deve essere vista in modo negativo, ma deve essere un momento di confronto ed un’opportunità di condivisione e di crescita per tutti, tramite feedback costruttivi. Con la valutazione si vanno ad indagare le performance, il rendimento ed i comportamenti professionali, oltre alle potenzialità che, a parere del Coordinatore, il professionista sarebbe in grado di esprimere.

Le schede di valutazione vengono consegnate e spiegate al professionista dal Coordinatore in un colloquio di circa mezz’ora, che a fine novembre espone il calendario con le date di consegna delle stesse. Durante il colloquio, oltre alla comunicazione del voto, la scheda di valutazione è anche, come già detto, spiegata ed interpretata dal Coordinatore, che non si limita pertanto a dare un giudizio numerico agli indicatori, ma approfondisce tutti gli item, parlandone con il professionista ed ascoltando i suoi dubbi, perplessità, il suo parere in merito alla valutazione.

La valutazione del personale è un metodo di giudizio dall’alto verso il basso, in quanto il Coordinatore delle Professioni Sanitarie è il superiore diretto e l’unica figura che ha le informazioni che servono per tale compito. Tuttavia, a metà anno i professionisti sono tenuti a compilare un questionario relativo al benessere organizzativo in azienda, dove vi sono anche domande riguardanti l’organizzazione e un giudizio di gradimento sul coordinatore: quest’ultimo è un metodo di valutazione dal basso verso l’alto.

Il professionista, nella scheda di valutazione che lo riguarda, viene valutato secondo i seguenti item:

  • Orientamento organizzativo, ovvero saper conoscere i servizi e l’organizzazione della struttura in cui lavora
  • Collaborazione e partecipazione: dimostrare di saper relazionarsi con l’équipe
  • Conoscenze ed integrazione: aggiornamento continuo della propria formazione, oltre che partecipazione ed elaborazione di protocolli e procedure interne
  • Abilità tecniche proprie della sua attività
  • Relazione e comunicazione con i pazienti che prende in carico
  • Competenze etiche, deontologiche e disciplinari
  • Tutela della salute e sicurezza sul lavoro
  • Livello di responsabilità nell’assunzione di decisioni
  • Autocontrollo e flessibilità
  • Pensiero analitico, ovvero dimostrare di saper lavorare per priorità, analizzando criticamente inoltre il proprio operato
  • Sviluppo degli altri, ovvero riconoscere la capacità al professionista di formare/affiancare nuove figure professionali all’interno del poliambulatorio, oltre che saper svolgere l’educazione sanitaria nei confronti dell’utente

A fine scheda, il professionista può indicare le proprie osservazioni ed il Coordinatore esprime un giudizio complessivo, specificando altresì gli aspetti da migliorare e/o perfezionare, anche in raffronto con la valutazione dell’anno precedente.

  • Articolo a cura di Anna Boldrini - Coordinatore delle professioni sanitarie
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