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Aggredire un operatore sanitario è un crimine

Campagna Opi Napoli contro le aggressioni in sanità: sono barbarie

Pubblicato il 12/03/2024 di Redazione

Chi lavora per portare salute agli altri non può essere ricambiato con la violenza. Così Teresa Rea, presidente dell'Ordine delle professioni infermieristiche di Napoli, aveva annunciato il lancio di una campagna mediatica contro le aggressioni ai danni dei sanitari.

Su questa scia, in occasione della Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari 2024, Opi Napoli ha scelto di puntare i riflettori su questo fenomeno in costante crescita con un video che intende sensibilizzare la popolazione al problema.

Il video - nato da un'idea del Gruppo Opi Giovani e Commissione forense di Opi Napoli e prodotto in collaborazione con Nurse24.it - offre uno spaccato di quello che anche i dati Inail riportano: l'operatore sanitario aggredito è donna, lavora come infermiera o operatore socio-sanitario in struttura ospedaliera o Rsa, prevalentemente in ambito psichiatrico o dell'emergenza urgenza, ha subito violenza fisica, colpita con pugni o calci o con afferramento, ha riportato contusioni con assenza per malattia mediamente di 22 giorni e, nella quasi totalità dei casi, menomazioni micropermanenti valutate fino al 5%.

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